L'aspetto è la caratteristica portante di un Portfolio. Essendo pensato per fini comunicativi, la principale funzione deve essere assunta attraverso un linguaggio inequivocabile e univoco, che non permetta fraintendimenti di sorta ma possegga un target di riferimento il più ampio possibile. Per ora soffermiamoci sull'essere umano: lo stimolo sensoriale che il portfolio comunica deve corrispondere alla cosmologia della mia ricerca, deve mettere lo "spettatore" nella condizione di ripercorrere i processi logici che mi hanno portato a compiere determinate astrazioni, senza però rinchiudere il concetto nella gabbia delle mie esperienze, irripetibili e incomunicabili nella loro soggettività. Lo sforzo comunicativo diviene quindi doppiamente complesso: esternare le ragioni fondanti senza la possibilità di far ripercorrere al fruitore le esperienze che hanno creato terreno fertile perché maturassero. Come fare dunque? La natura dell'uomo ci viene incontro, proprio perché essendo anatomicamente simili, i nostri organi sensoriali rispondono pressoché nella stessa maniera alla stimolazione (da non confondere con l'interpretazione che viene poi data allo stimolo, che dipende da fattori socio-culturali e personali).
vista - tatto - olfatto - udito - gusto
(l'ordine è espresso in orizzontale per evitare la gerarchizzazione dei sensi)
Siamo certamente in un epoca nella quale la vista ha un valore intrinseco fondamentale (E' il primo che mi è venuto in mente mentre li elencavo). l'iperstimolazione della vista è anch'essa un fattore socio-culturale, non conseguenza, ma causa della strada intrapresa dalla tecnologia. Nel regno animale raramente la vista è il senso più sviluppato, e le ragioni sono manifeste, basti pensare ai bisogni primari degli esseri viventi:
dormire - nutrirsi - riprodursi
in nessuno dei tre casi la vista è il senso più strettamente necessario. Per dormire diviene totalmente inutile; per nutrirsi olfatto e gusto sono gli unici sensi fondamentali; nella riproduzione invece intervengono sopratutto olfatto e tatto.
Tornando al regno umano, è probabile che la vista abbia cominciato ad assumere importanza con l'identificazione del concetto di arte (ma questa è un altra storia); sicuramente oggi dobbiamo tenere conto di questo fattore per comunicare con efficacia, ma non v'è ragione per non coinvolgere anche gli altri sensi nella progettazione. Aspetto che, riguardando un supporto fisico, assume certamente connotazione materica. Quindi non basterà scegliere un supporto, bisognerà invece addentrarsi nella scelta dei materiali che lo compongono, magari differenziandoli a seconda delle necessità comunicative. Ad un materiale corrisponderà una reazione sensoriale che sarà più profonda per quanti saranno i sensi coinvolti nella stimolazione.
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